Whatsapp, diritto di critica e licenziamento
Quello di cui parlo oggi lo si può considerare come un tipico caso di interazione tra diritto e informatica.
Questa la vicenda.
Una dipendente di una cooperativa esprime delle critiche nei confronti della dirigenza all’interno del gruppo istituito su Whatsapp.
In conseguenza di ciò viene licenziata.
Può con ciò considerarsi legittimo il licenziamento adottato dalla cooperativa nei di lei confronti?
La Suprema Corte di Cassazione, confermando la decisione della Corte di Appello di Bologna, ha escluso la legittimità della misura adottata dalla cooperativa non ravvisandosi, nella specie, estremi tali da giustificare la misura espulsiva.
Nella specie non sono stati rinvenuti elementi tali da far ritenere superati i limiti della continenza sostanziale ( e cioè la corrispondenza dei fatti alla verità) e formale (nel senso di misura nell’esposizione dei fatti).
Elementi questi imprescindibili entro i quali si deve muovere il diritto di critica.
Da ciò conseguente il diritto della dipendente alla reintegrazione nel posto di lavoro (Cass. 6.9.2018, n. 21719).
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