Il mancato pagamento di rate comporta la segnalazione al CRIF?




Sì.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 20896/2018.

Come si legge nella parte motiva della decisione, diversamente dalla Centrale Rischi della Banca d’Italia alla quale non interessa monitorare le insolvenze quali situazioni meno gravi caratterizzate da incapacità non transitoria di adempiere alle proprie obbligazioni, rilevando invece le sofferenze “quali esposizioni per cassa nei confronti dei rapporti in stato di insolvenza (anche non accertata giudizialmente) o in situazione sostanzialmente equiparabile”,  per la Centrale Rischi Finanziari – società privata di autotutela di istituti finanziari in genere – (CRIF) non sono rilevanti quelle situazioni di insolvenza gravi, essendo le sue finalità diverse da quelle svolte dalla Centrale Rischi della Banca d’Italia.




Conseguentemente non valendo per il CRIF gli stessi criteri che regolano le segnalazioni alla Centrale Rischi della Banca d’Italia non è possibile applicare alla Centrale Rischi privata il concetto di insolvenza rilevante per la Banca d’Italia e ciò per le differenti funzioni svolte  dai menzionati istituti.

Ragione per cui anche il mancato pagamento di rate (nella specie si trattava di quattro rate mensili precedute da solleciti da parte dell’istituto bancario alla parte debitrice) legittima la banca a a svolgere la relativa comunicazione al CRIF (senza che l’istituto bancario incorra in alcuna responsabilità contrattuale) e il CRIF a segnalare l’insolvenza.


 

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